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FAMIGLIE IN CRISI, SI RICORRE MENO AL CREDITO

Di
Redazione
|
16 Febbraio 2021

di redazione

C’è attesa per l’esposizione, domani al Senato, del programma del nuovo governo da parte del Presidente del consiglio, Mario Draghi. I contribuenti italiani aspettano risposte chiare e coraggiose sul cuneo fiscale, sulle aliquote Irpef e sulle detrazioni.

È il ceto medio che sopporta la maggior parte del carico fiscale, infatti la metà dei contribuenti, 50%, è compresa nella fascia di reddito tra i 15mila e i 50mila euro e questa fascia dichiara il 56% dell’Irpef totale.

Le famiglie italiane sono in difficoltà e rimandano le spese già programmate. Rispetto allo stesso mese del 2020, nel gennaio di quest’anno si è registrato un netto calo dei prestiti personali o finalizzati all’acquisto di beni e servizi, come pure le richieste di mutui o surroghe.

CRIF, l’azienda bolognese specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, analytics, ha effettuato una ricerca sull’importo medio dei finanziamenti richiesti, accertando che il livello medio dei prestiti personali e finalizzati a gennaio 2021 si è attestato sul modesto importo di 9.431 euro, senza sostanziali variazioni dall’anno scorso.

In particolare, per i prestiti finalizzati il 58,5% delle richieste ha riguardatoimporti inferiori ai 5.000 Euro, riferiti in massima parte al credito al consumo; con  piani di rimborso tra i 2 e i 3 anni. L’importo medio richiesto è stato di 7.247 Euro. mentre per i prestiti personali è risultato pari a 12.990 Euro.

Per i prestiti personali l’importo medio richiesto è stato di 12.990 euro, con una durata per lo più superiore ai 5 anni.

La flessione delle richieste di mutui, che nella scorsa estate erano tornate a crescere, e surroghe, a gennaio di quest’anno è stata inferiore del 6,6% rispetto allo stesso mese del 2020 malgrado le condizioni vantaggiose offerte.

L’importo medio dei mutui richiesti a gennaio è stato di 135.677 euro, in crescita del 3% rispetto all’anno scorso, con un netto orientamento per piani di rimborso più lunghi, per la maggior parte superiore ai 15 anni.

A frenare la spesa degli italiani per l’acquisto della casa e di altri beni durevoli è stato lo stato di incertezza circa i tempi di un ritorno alla normalità e, di certo, ha giocato un ruolo anche l’instabilità politica

Tuttavia, ad avviso degli esperti di CRIF, il comparto del prestiti registra per il 2021 previsioni positive, poiché ci si augura un graduale miglioramento dell’economia. Più problematica, invece, la previsione per i mutui.