La riforma fiscale è qui per rivoluzionare il rapporto tra il fisco e i contribuenti, con due obiettivi ambiziosi: semplificare le procedure e migliorare le protezioni. Questa riforma è di grande importanza nonostante il dibattito spesso si concentri sugli importi da pagare.
I due recenti decreti legislativi esaminati dal consiglio dei ministri affrontano diversi aspetti fondamentali. Essi riscrivono il calendario di scadenze, dichiarazioni e versamenti e apportano modifiche all’importante Statuto del contribuente, che dopo 23 anni richiedeva un aggiornamento e un rafforzamento a causa delle numerose norme deroga che ne avevano complicato l’applicazione. Inoltre, i provvedimenti includono nuove norme sulle sanzioni, basate sul principio di proporzionalità.
Uno dei principali cambiamenti riguarda la dichiarazione precompilata, che diventa più trasparente e si estende a un pubblico più ampio. Ora, i contribuenti riceveranno informazioni sui loro redditi, beni e spese direttamente, senza doverle inserire manualmente nella dichiarazione. L’accettazione di queste informazioni eviterà futuri controlli.
La precompilata semplificata sarà disponibile per tutti i contribuenti non titolari di partita IVA, mentre quella ordinaria sarà estesa agli autonomi, inclusi coloro che hanno aderito al regime della Flat Tax. Inoltre, i forfettari non saranno più tenuti a presentare la certificazione unica, così come i contribuenti che usufruiscono del regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile.
Gli autonomi e i professionisti subiranno cambiamenti anche nel calendario fiscale, per accomodare l’opzione per il concordato preventivo biennale. Sarà fondamentale per loro una revisione degli Isa, gli indici sintetici di affidabilità fiscale che determinano la possibilità di essere sottoposti a verifiche. I software necessari saranno resi disponibili entro scadenze specifiche.
Inoltre, le scadenze per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e dell’Irap saranno anticipate, con l’obiettivo di accelerare i controlli e i rimborsi.
Una modifica significativa riguarda i crediti d’imposta, che ora non saranno soggetti a decadenza se non v vengono indicati nella dichiarazione. Tuttavia, questa norma non avrà effetto retroattivo. Inoltre, la soglia per richiedere il visto di conformità per l’utilizzo in compensazione di imposte dirette e Irap aumenterà da 20.000 a 50.000 euro e da 50.000 a 70.000 euro quando si tratta di IVA. Infine, ci sarà un incremento nella soglia dei micropagamenti sotto i quali non sarà richiesto alcun versamento da parte dei soggetti IVA, che passerà da 100 euro (ex 50.000 lire, ovvero 25,8 euro).