I tre settori tecnologici che nel 2023 hanno totalizzato la maggior parte di domande di brevetto dall’Italia sono l’handling, che comprende anche le tecnologie di imballaggio, (+14,6% rispetto al 2022), il settore dei trasporti (+13,5%) e le tecnologie mediche (+8,2%).
Tra i primi cinque settori italiani, quello che ha riscontrato la crescita più forte di domande di brevetto all’Epo nel 2023 è stato il settore dei macchinari elettrici, apparati e energia (+15% rispetto al 2022) nel quale vengono depositate molte invenzioni relative alle tecnologie per l’energia pulita. Si tratta di un dato importante che riflette la crescente attenzione alla sostenibilità.
L’Italia rimane al 5° posto tra tutti i paesi richiedenti brevetti nel settore tecnologico ‘altri macchinari speciali’ (un comparto che comprende ad esempio le macchine utensili per vari settori industriali e la stampa 3D), mentre nel campo dei trasporti si classifica in 7° posizione e in 10° per le tecnologie mediche.
Tre le regioni italiane entrate nella classifica delle prime 20 regioni dell’Ue per numero di domande di brevetto presentate all’Epo: Lombardia (11° posto), Emilia-Romagna (17°) e Veneto (20°). L’Emilia-Romagna, è la regione che ha registrato una delle crescite più forti (+21,6%), mentre il Veneto è salita dal 22° al 20° posto nel 2023. La Lombardia rimane la prima regione italiana per domande di brevetto, con quasi un terzo del totale. La regione, con 1.626 domande (+5,1% rispetto al 2022), si colloca anche al 26° posto tra tutte le regioni che presentano domande di brevetto presso l’Epo. Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto rappresentano quasi due terzi di tutte le domande; permane una forte disparità tra il Nord del Paese, che rappresenta oltre il 70% delle domande di brevetto depositate all’Epo, rispetto al Centro e al Sud, che depositano il 26%.
“L’ultimo indice dei brevetti pubblicato mostra che nel 2023 l’innovazione è in costante fermento nel mondo”, ha dichiarato il presidente dell’Epo António Campinos. “L’Epo – ha proseguito – è stato incaricato di esaminare un numero di domande mai visto prima, a riprova dell’attrattiva del mercato tecnologico europeo e dell’elevata qualità dei nostri prodotti e servizi. Le piccole e medie imprese europee fanno sempre più ricorso ai brevetti: lo scorso anno la quota di domande presentate dalle Pmi ha raggiunto il livello più alto di sempre. Anche queste imprese – ha concluso – possono ora beneficiare del nuovo Brevetto Unitario, che migliora significativamente l’ecosistema dell’innovazione in Europa, fornendo un’opzione più semplice ed economica agli innovatori per proteggere le loro invenzioni e portarle sul vasto mercato dell’UE.”(AGI)