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Giappone: indagine, solo 13 donne a vertici 1643 grandi imprese

Di
Lucia Cutrona
|
17 Settembre 2024

Solo 13 donne ricoprono posizioni nella direzione esecutiva delle 1.643 aziende a più alta capitalizzazione in Giappone. Il dato riflette la lentezza del paese asiatico nell’aumentare la diversità di genere nella leadership aziendale. Lo indicano i risultati pubblicati martedì dall’agenzia di stampa locale Kyodo, che ha effettuato un’indagine sull’argomento prendendo in considerazione i bilanci delle società nell’anno fiscale 2023 (dal 1 aprile 2023 al 31 marzo 2024). Lo studio indica che le donne guidano solo lo 0,8% delle 1.643 società quotate nella sezione principale della Borsa di Tokyo (le società a maggiore capitalizzazione).      Secondo il direttore del Japan Research Institute, Ryusuke Ishii, la carenza di nomine di donne come direttori esecutivi (o CEO) è dovuta, in parte, al fatto che posizioni senior vengono assunte da società esterne invece di promuoverle internamente. Tuttavia, ci sono oltre 3mila donne nei consigli di amministrazione delle suddette società, una cifra doppia rispetto al 2019 e che indica un progresso nella promozione delle donne a posizioni di alto livello. Escludendo 29 società quotate al livello più alto della Borsa di Tokyo da meno di cinque anni, il numero di donne CEO nelle aziende di alto livello è rimasto tra sette e nove negli anni fiscali 2019 e 2022. Il governo del Giappone ha chiesto a tutte le società nazionali quotate in borsa di aumentare la percentuale di donne dirigenti almeno al 30% entro il 2030, un livello riscontrato in Europa e Nord America. Nell’anno fiscale 2023, la presenza femminile in posizioni dirigenziali è aumentata al 16,2%, ovvero 3.052 donne, rispetto alle 1.502 del 2019. L’obiettivo del 30% è stato raggiunto da 122 aziende nell’anno fiscale 2023, mentre 68 aziende non avevano personale femminile di alto livello tra i propri dipendenti. (AGI)