La digitalizzazione dei servizi finanziari ha migliorato l’inclusione finanziaria ma restano ancora alcune sacche di arretratezza e di scarsa accessibilità ai vantaggi garantiti dalla tecnologia digitale. Lo afferma il Direttore Generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, nel suo intervento al seminario “The Journey to Financial Well-Being Through Financial Inclusion”, organizzato dall’Ocse nell’ambito del 7th World Forum on Well-being.
“La digitalizzazione della finanza ha contribuito in modo significativo a promuovere l’inclusione finanziaria attraverso tecnologie più efficienti ed efficaci e attraverso una maggiore concorrenza, che porta a prodotti e servizi di maggiore qualità e a costi inferiori”. Ma tali progressi, ha segnalato, marciano “disomogenei tra le regioni, anche tenendo conto del reddito. Un maggiore accesso a prodotti e servizi finanziari digitali non si è tradotto, in alcuni casi, in un maggiore utilizzo effettivo di prodotti e servizi finanziari. Inoltre, in alcuni casi, l’innovazione finanziaria ha comportato una minore inclusione finanziaria per le famiglie rurali o, in particolare, un peggioramento del benessere finanziario dei singoli individui come risultato del sovraindebitamento e dell’esposizione a frodi e truffe”. (AGI)