Bankitalia, in uno studio apposito, stima che per una ordinata attuazione della politica monetaria, la quantità massima di euro digitale non dovrebbe superare 1.700 miliardi di euro. Tale risultato tiene conto dell’eterogeneità tra i Paesi e le banche nell’area euro e della necessità di garantire che nessun sistema bancario nazionale si trovi ad affrontare una crisi di liquidità a seguito dell’introduzione dell’euro digitale.
L’analisi suggerisce l’importanza, nell’assetto operativo dell’Eurosistema, di operazioni di rifinanziamento a fronte di una gamma estesa di garanzie, dato il loro ruolo cruciale nel consentire alla banca centrale di assorbire elasticamente il fabbisogno aggiuntivo di riserve derivante dall’introduzione dell’euro digitale.