I 4 quesiti, promossi dalla Cgil che riguardano la materia del lavoro: in primis, la richiesta di referendum abrogativo del Jobs act – altra legge che più volte è stata sotto la lente dei giudici costituzionali – sul contratto di lavoro a tutele crescenti e la disciplina dei licenziamenti illegittimi, oltre al quesito per l’abrogazione parziale delle norme sull’utilizzo dei contratti a termine. E ancora: una richiesta referendaria riguarda l’abrogazione parziale delle norme sull’indennità in caso di licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese, un’altra, invece, tocca il tema degli infortuni sul lavoro negli appalti, e, in particolare, le norme sull’esclusione della responsabilità solidale del committente, appaltatore e subappaltatore. Ci auguriamo che la Consulta bocci i referendum proposti dalla CGIL, perché’ darebbero un duro colpo al lavoro e alla libertà d’impresa senza colpire chi invece non applica le norme sul lavoro legale. A dichiaralo il Presidente Nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che aggiunge questi quesiti se passassero costituirebbero un duro colpo per la competitività del paese, per lo sviluppo economico e per l’incremento della occupazione. Comunque vada se passassero saremo in prima linea perché’ il voto popolare “bocci” questa tragica demagogia.