LE GOLE DI TIBERIO SUL FIUME POLLINA (PA)
di Ignazio Burgio
Sono molto famose e ben conosciute in Sicilia le Gole del fiume Alcantara, nei pressi dei comuni di Castiglione di Sicilia e Motta Camastra in provincia di Messina. Ma vi è un’altra area naturale, dall’aspetto molto simile, sul versante settentrionale della nostra isola, in provincia di Palermo, tra Cefalù e Santo Stefano di Camastra: sono le Gole di Tiberio.
Sono il risultato dello scavo di antichissime rocce calcaree da parte del fiume Pollina, un corso d’acqua che scorre all’incirca per 37 chilometri attraverso la catena montuosa delle Madonie. Una decina di chilometri prima di sfociare nel Mar Tirreno esso s’incanala, per una lunghezza all’incirca di 450 metri, sul fondo di tali gole, delimitate da pareti verticali alte anche 50 metri. La portata dell’acqua è abbondante, tanto che il fiume in alcuni punti è profondo più di otto metri. L’ultimo tratto all’incirca di 100 metri ha l’aspetto di un lago, ovviamente naturale e incontaminato.
Dal punto di vista geologico vi sono molte differenze con le più note Gole dell’Alcantara. Mentre queste ultime sono infatti costituite da rocce laviche basaltiche originatesi poche migliaia di anni fa, le rocce scavate dal fiume Pollina non hanno niente a che fare coi vulcani, e sono al contrario di natura calcarea, vecchie di centinaia di milioni di anni. Lungo le pareti molto lisce è possibile anche imbattersi in conchiglie fossili incastonate nella roccia. La vegetazione è costituita da oleandri, salici, pioppi, tamerici e canne. La fauna comprende soprattutto uccelli che nidificano sulle pareti a strapiombo.
Sotto il punto di vista storico, il tratto di fiume delimitato dalle alte pareti, che costituiscono le gole, in passato ricadeva nel territorio nobiliare dei conti di Ventimiglia ed un casale del luogo, chiamato Tiberio, era popolato da un centinaio di abitanti. Secondo un’antica leggenda nella zona sarebbe esistita una non meglio identificata villa romana, che – si diceva – sarebbe appartenuta all’imperatore Tiberio. Di qui il nome dato al casale e poi alle gole. Un’altra credenza popolare del passato era la convinzione che fossero direttamente collegate al mare tramite un canale sotterraneo nel tratto più ricco di correnti, denominato “miricu”, cioè ombelico.
Le leggende comunque sono numerose. Nella parte iniziale delle gole alcune rocce assumono sembianze antropomorfe: una di esse anticamente veniva scambiata per quella di un leggendario e mostruoso guardiano condannato a vigilare sulla zona per l’eternità. Un grande masso presente a metà percorso veniva poi utilizzato come passaggio segreto dai briganti, i quali – come da classico copione – avrebbero anche nascosto tra le rocce delle Gole di Tiberio un favoloso tesoro. E via dicendo.
Attualmente le gole – parco geologico dal 2001 tutelato dall’Unesco – sono quasi tutto l’anno frequentate da escursionisti, non solo nei tratti all’asciutto ma anche lungo il corso del fiume, immersi nell’acqua fino alla cintola o su gommoni. Nella stagione invernale, con la portata d’acqua maggiore, si svolgono anche discese del fiume su gommoni da rafting fino alla foce del Pollina. Tutti i tipi di escursioni vengono curati ad esempio dalle guide dell’associazione Madonie Outdoor ASD – sito web: goleditiberio.com – che si occupano anche della promozione dell’area naturalistica. Un altro ente che organizza escursioni ed eventi è l’area attrezzata La Rocca presente con strutture ricettive – bar, tavola calda, parcheggio, sito web: goleditiberio.it – all’inizio del sentiero che conduce alle gole.
Come arrivare alle Gole di Tiberio. Le gole si trovano all’interno del Parco delle Madonie (in contrada Tiberio), nel territorio di San Mauro Castelverde in provincia di Palermo, a 10 km dal mare e a 25 da Cefalù.
In auto: dall’autostrada A 20 Palermo – Messina, uscire al casello di Castelbuono oppure Tusa e seguire in entrambi i casi la direzione per Finale di Pollina; superato il paese (arrivando da Castelbuono) o prima del paese (giungendo da Tusa) imboccare la provinciale SP 52 per San Mauro Castelverde (Pa); a 8 km (bivio Borrello) prendere a destra e proseguire sulla provinciale SP 60 per oltre 1 km fino al bivio Tiberio; qui sempre a destra percorrere la stradina (prima asfaltata e poi sterrata) per circa 700 m fino all’inizio dell’area attrezzata La Rocca dove inizia il sentiero che conduce alle Gole.
È possibile servirsi anche del treno Palermo-Messina scendendo alla stazione di Pollina (distante 10 Km dalle Gole) o a quella di Cefalù (25 Km). Da queste due stazioni coloro che prenotano un’escursione con l’associazione Madonie Outdoor possono usufruire di un trasferimento per le Gole di Tiberio andata e ritorno. Altre informazioni sul loro sito web www.goleditiberio.com .
Fonte: www.siciliasconosciuta.com
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Fonte: Da QdC per il turismo