Next generation Eu: una nuova prospettiva per i giovani
Di Rosario Leonardo Mangano
In questi giorni è stato reso pubblico il 54° rapporto Censis, che analizza e “fotografa” la situazione sociale italiana. Tra i vari dati esaminati ce n’è uno che dovrebbe colpirci: la frattura tra i garantiti e i non garantiti, per cui a pagare sono in particolare giovani e donne. Per loro sono già stati persi quasi 500.000 posti di lavoro. I giovani rimangono tra le parti più inascoltate dal governo e in generale dalla politica. Proprio adesso però è il momento giusto per creare una nuova idea di Paese che parta dai giovani, un paese che investa sull’istruzione e sul lavoro.
Questo percorso è facilitato dall’Unione europea, la quale ha presentato un Piano denominato “Next Generation Ue”, con l’obiettivo di “un’Europa più ecologica, digitale e resiliente”, una somma di misure mai vista per la ripresa dell’economia. Il problema che si pone è come spendere bene questi fondi che saranno inviati dall’Unione Europea. Molti economisti, movimenti e politici hanno avanzato proposte su come spendere questi soldi per le nuove generazioni, tra esse elencherò quelle che sembrano essere più urgenti e utili:
Il veto di paesi come Ungheria e Polonia sta costringendo l’Europa a ritardare l’avvio del Next Generation Eu. Ma la speranza è che le ingenti risorse destinate all’Italia arrivino al più presto, affinché queste proposte possano essere attuate per la creazione di un’Italia in cui i giovani siano davvero partecipi e attivi nel mondo del lavoro
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Source: Da QdC ad Imprese
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