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Stop alle nuove regole UE sui rapporti bancari. Confedercontribuenti, morte per le imprese

Di
Redazione
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26 Dicembre 2020

È allarme rosso per i titolari di conti correnti, sia privati che imprese. Dal prossimo 1° gennaio, infatti, entra in vigore il Regolamento UE n. 171/2018 sulle tecniche di regolamentazione che riguardano la soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato per le banche e i gruppi bancari così come per le SIM (Società di intermediazione mobiliare) e gruppi SIM.

Con le nuove disposizioni cambiano i parametri perché i debitori delle banche vengano considerati inadempienti. Dal primo giorno del nuovo anno per avere un “arretrato rilevante” ed essere segnalati come cattivi pagatori basterà superare i 500 euro di rate non pagate dei finanziamenti ricevuti, che rappresentino l’1% del totale dell’esposizione nei confronti della banca. Ma per le persone fisiche e le piccole imprese basteranno inadempienze di 100 euro.

Quindi basterà essere in arretrato anche di importi modesti per dare il diritto alla banca di agire per il recupero. Si tratta, con tutta evidenza, di regole capestro per le imprese che, oltretutto, vengono a cadere in un momento reso drammatico dalle conseguenze delle misure restrittive per contrastare la pandemia, per cui il rischio di essere considerati inadempienti per piccoli importi, di essere segnalati alla centrale rischi classificati per tutta l’esposizione tra i “crediti malati” è estremamente elevato.

Per di più, con l’inizio del nuovo anno, se il cliente non avrà disponibilità liquide sufficienti ad effettuare il relativo pagamento, la banca non potrà più accettare l’addebito automatico.

Confedercontribuenti ha da tempo denunciato l’insostenibilità delle nuove disposizioni europee, le quali, come sottolineato dal presidente dell’Abi (Associazione bancaria italiana), Antonio Patuelli, finiscono per mettere in difficoltà gli stessi istituti di credito.

Ci si chiede come possano continuare a lavorare con le banche i piccoli e i micro imprenditori, gli artigiani, i commercianti; e come potranno fare le famiglie, e sono veramente tante, che sono andate avanti fin qui grazie alle piccole forme di flessibilità loro praticate. Come si potrà fare fronte al pagamento delle utenze, al pagamento dei dipendenti, al versamento dei contributi previdenziali, alle rate di finanziamenti e mutui?

Confedercontribuenti lancia un allarme urgente, chiede che il governo si attivi immediatamente in sede europea per ottenere lo stop all’applicazione delle nuove regole Eba (Autorità bancaria europea).

La logica dell’eurocrazia e del potere delle banche non deve prevalere – afferma il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro – Il danno che le nuove regole europee apporteranno è gravissimo perché per artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e anche per molte famiglie, costituirà un grosso problema non poter più usufruire di quelle piccole forme di flessibilità che, specie in questa fase così critica a causa degli effetti economici della pandemia Covid, sono fondamentali per far fronte ai pagamenti di utenze o altri adempimenti, come gli stipendi e i contributi previdenziali, le rate di finanziamenti e mutui.

Confedercontribuenti chiede uno stop a tale applicazione che rappresenta proprio in questa fase, un modo per far chiudere migliaia di aziende o metterle sulla strada di una crisi irreversibile”.