Roma, 19 novembre 2015 – Le sofferenze bancarie, toccano il loro record storico. Le somme che le banche hanno difficoltà a farsi dare indietro hanno raggiunto quota 200,4 miliardi e la loro incidenza sul totale dei prestiti è salita ai massimi da 20 anni. A certificarlo è l’Abi.
“Ma le soluzioni che propongono, per i rientri delle esposizioni debitorie nella maggioranza dei casi, soprattutto per le famiglie e le piccole imprese, non sono sostenibili“. Ad affermarlo il Presidente della Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che denuncia come gli istituti bancari scelgono la strada delle azioni esecutive e della perdita fiscale, in quest’ultimo caso per far pesare sulle casse dello stato le somme in contenzioso, specie dopo la legge che consente la deducibilità fiscale delle sofferenze in tempi ridottissimi, risparmiando milioni di euro nel pagamento delle imposte.
“La politica delle banche, continua a mietere “vittime” quotidianamente – conclude Finocchiaro – alla faccia di chi parla di ripresa. Ma lo Stato alle banche ha fatto il “regalo” di far costare ai contribuenti le loro perdite e questo certamente è gravissimo”.