Il popolo delle partite iva, ovvero oltre cinque milioni di italiani, sono una marea enorme che vive senza rappresentanza. Di fronte ad una crisi economica epocale che ha decimato, per responsabilità certe del sistema fiscale e di quello bancario il lavoro autonomo e d’impresa. Nessuna risposta concreta arriva dalla politica, nel paese che ha sempre vissuto della forza della piccola e media impresa, fortemente diffusa e che adesso è decimata per effetto delle politiche sbagliate e persecutorie fin qui seguite. Questo immenso popolo che rischiando in proprio garantisce il benessere del Paese è stato sacrificato sull’altare di scelte politiche che hanno in decenni distrutto l’economia del nostro paese e portato ad un carico fiscale e previdenziale insostenibile. Il tutto insieme ad un sistema di riscossione usuraio. Ormai l’Italia è passata dall’essere il Paese del permissivismo fiscale e quello della repressione e dello stato di polizia fiscale. Ecco perchè diventa sempre maggiore la voglia di un cambiamento. Se la politica non si darà la giusta “mossa” per cambiare registro, allora si che la secessione dai valori repubblicani diventerà un fatto drammaticamente vero, che coinvolgera’ milioni di italiani esausti, capaci di cadere nelle mani di trombettisti stonati.