“Tra le cinque priorità indicate dalla segretaria Schlein ci sono le politiche industriali per accompagnare la transizione ecologica. Accompagnare, per noi, è sempre stata la parola chiave per una conversione ambientale giusta anche sul piano della tenuta sociale. Nel settore dell’agricoltura sappiamo bene quanto sia centrale questa sfida e come chiami in causa un’altra grande sfida a cui dobbiamo dare risposta: lo spopolamento delle aree interne, perché spesso le aree interne sono anche realtà agricole, potenzialmente capaci di accogliere il protagonismo di donne e giovani che sono una garanzia per la multidisciplinarita’ dell’agricoltura e la sua sostenibilità, per il suo futuro. L’Europa mette a disposizione fondi importanti per le Politiche di coesione, che significano investimenti in servizi per i territori, e un terzo del bilancio comunitario è dedicato alla Politica agricola comune. Strumenti fondamentali ma che vanno riformati”. Lo afferma Camilla Laureti, eurodeputata e responsabile Pd per le politiche agricole.
“Il processo per mettere a terra le risorse per la coesione – prosegue – deve essere sburocratizzato e i fondi per la Pac devono essere garantiti a tutti gli agricoltori che ne hanno bisogno, superando l’assegnazione per grandezza di superficie. Per questo un buon punto di partenza è il lavoro prodotto dal Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura che prevede fondi ad hoc per la transizione e per la biodiversità. Servono dunque investimenti comuni per la crescita e la competitività europea”. “L’alternativa alle destre, in Italia e in Europa, la dobbiamo costruire come forze di opposizione anche a partire da questo legame indissolubile fra transizione, agricoltura e aree interne, dove abbiamo deciso di andare per dare risposta alla sfiducia di chi non sente il suo voto come determinante”, conclude Laureti. (AGI)