Roma, 10 ago. – Un operatore del commercio su cinque in Italia è un ambulante. Con oltre 160mila imprese, il 21% di quelle commerciali del Paese, il commercio in sede mobile rappresenta una componente strutturale di grande importanza, soprattutto per le comunità meno servite da punti vendita fissi. Un servizio ancora più gradito agli italiani in un periodo di inflazione come questo. La stragrande maggioranza delle bancarelle (151mila, pari al 95% del totale) è gestita da micro-imprese individuali oltre la metà delle quali (56,8%) con a capo persone immigrate. A rilevarlo è uno studio condotto da Unioncamere-InfoCamere basato sul Registro delle Imprese delle Camere di Commercio
La mappa del commercio ambulante rivela una distribuzione molto polverizzata, con la presenza di almeno un’impresa in oltre 6.200 comuni italiani e con una concentrazione che supera le 500 realtà solo in meno di 30 comuni. Un fenomeno, quest’ultimo, comunque di grande rilievo per i territori interessati visto che le 47mila imprese individuali in questi grandi “cluster ambulanti” rappresentano il 31% di tutte le aziende del settore. Nella “top-30” delle località con maggiore diffusione del commercio in strada primeggia San Nicola la Strada (in provincia di Caserta), dove tre quarti di tutte le imprese commerciali registrate sono ambulanti. A seguire troviamo San Giuseppe Vesuviano (Napoli) con il 73,4% e Castel Volturno (Caserta), con una quota del 72,4%. Altri comuni con una percentuale superiore al 50% includono Lecce (62,8%), Agrigento (58,2%), Lamezia Terme (Catanzaro) con il 55,7%, Cagliari (51,9%) e Afragola (Napoli) con il 50,8%. (AGI)