Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso in appello del Ministero delle Imprese e del Made in Italy in merito alla nomina dei Commissari straordinari di Condotte D’Acqua Spa in AS per la fase liquidatoria, respingendo l’istanza cautelare proposta in primo grado al TAR dagli ex Commissari straordinari, Giovanni Bruno e Gianluca Piredda, sostituiti dopo l’adozione del programma di cessione dei complessi aziendali della società. Lo rende noto il Mimit che spiega: “Viene quindi pienamente ripristinata l’efficacia del provvedimento adottato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, che ha nominato Francesco Paolo Bello, Alfonso Di Carlo e Michele Onorato quali Commissari straordinari per la fase liquidatoria di Condotte D’Acqua Spa in AS”. Nell’ordinanza il Consiglio di Stato ha ritenuto, ad un primo esame, corretta la procedura adottata dal Ministero in base alla direttiva del MISE del 19 luglio 2018, che stabilisce che “La nomina dei Commissari straordinari sarà limitata, per le procedure che adottano il programma di cessione dei complessi aziendali, al periodo di esecuzione del programma della procedura, nel presupposto che nella fase propriamente concorsuale possa essere più opportuno preporre alla procedura professionalità specificamente orientate alle finalità liquidatorie” così fissando un termine finale di durata dell’incarico da individuarsi nella cessazione dell’attività di impresa. Non sussiste quindi una revoca anticipata dell’incarico, ma una scadenza naturale a cui ha fatto seguito la nomina di nuovi Commissari per la fase di liquidazione”.
Il Consiglio di Stato ha inoltre ritenuto che, in ragione dello stato di empasse in cui versa la procedura in conseguenza del venir meno di un sereno rapporto di collaborazione istituzionale, comprovato anche dalle vicende relative a registrazioni non autorizzate nel corso di incontri con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso presso il suo ufficio, “sussistono le ragioni di urgenza per il ripristino dell’efficacia del provvedimento impugnato, anche al fine di evitare che la gestione della società continui in un clima di tensione istituzionale e che la fase liquidatoria sia di fatto sospesa troppo a lungo”. Proprio ieri, nell’ambito di un Question Time al Senato, il ministro Adolfo Urso aveva ampiamente trattato la vicenda Condotte, rispondendo a due interrogazioni sulla gestione commissariale del programma di cessione dei complessi aziendali della società e sugli episodi di registrazioni non autorizzate effettuate presso il Ministero nel corso di riunioni con gli ex Commissari straordinari.(AGI)