(AGENPARL)- Roma 11 nov 2015 – Ricavi non contabilizzati e non dichiarati per decine circa di milioni di euro, violazioni in materia di Iva per milioni di euro, evasione di Ires e Irap, e decine di frodi fiscali che in maniera ricorrente vengono scoperte dalla Guardia di Finanza, alle aziende cinesi che operano in Italia e che in maniera esponenziale stanno ormai insediandosi in ogni angolo d’Italia.
Attività commerciali che vengono aperte e chiuse con una facilità incredibile e che consentono a imprenditori cinesi senza scrupoli di beffare l’Agenzia delle Entrate. A tutto ciò’ si accompagna una evidente azione di non rispetto delle norme anti riciclaggio. Le verifiche hanno permesso nella maggior parte dei casi di accertare “che spesso rivestono la carica di amministratori della societàprestanomi nullatenenti, tutti di etnia cinese, scelti dai reali amministratori ‘occulti’ tra i propri parenti, amici od operai della società con contratti part-time. I singoli amministratori, dopo un breve periodo di tempo dalla loro nomina, tornavano in Cina risultando, pertanto, irreperibili sul territorio italiano”.
La Confedercontribuenti attraverso il suo presidente nazionale, Carmelo Finocchiaro, chiede di fare luce sul fenomeno dell’evasione fiscale della Comunità cinese in Italia con un controllo a tappeto sulle migliaia di attività imprenditoriali presenti nel nostro Paese, perché non è tollerabile, che un Paese come l’Italia si lasci “beffare” e che tutto ciò avvenga nel silenzio assoluto delle istituzioni.