Roma, 22 giugno 2016 – Come preannunciato ieri si è tenuto a Napoli il convegno nazionale di Confedercontribuenti ove si è parlato del futuro delle imprese del CIS di Nola.
Una iniziativa per confrontarsi con gli operatori, ma anche un’occasione di confronto con i rappresentanti del Centro. Un dibattito duro che ha visto emergere le posizioni degli operatori rispetto alle scelte fatte dal gruppo dirigente del Centro. In questi anni sono tanti coloro che hanno visto sfumare il loro sogno imprenditoriale per una scelta fatta e che ha portato al fallimento tante aziende mentre tante altre rischiano di finire nel baratro. Sono emersi dati preoccupanti, nella lettura dei dati di bilancio del Cis SpA, quali perdite non ripianate per oltre 15 milioni di euro (Dati fino al bilancio al 31/12/2014), finanziamenti concessi a società partecipate quali l’interporto campano SpA per
oltre 35 milioni di euro a fronte di ricavi di modesta entità, mediamente
intorno ai 12 milioni di euro l’anno. A fronte di tutto cio’ un indebitamento
che arriva a toccare i 300 milioni di Euro. I rappresentanti del CIS hanno
annunciato l’imminente presentazione di un accordo di ristrutturazione del debito con il sistema bancario, cosa fra l’altro già annunciata da anni, basta leggere gli ultimi bilanci approvati. Insomma una situazione, che deve portare
il gruppo dirigente a riverificare strategie e atteggiamento nei confronti dei soci dello stesso CIS. Presente all’incontro anche la consigliera regionale Antonella Ciaramella che ha dimostrato l’interesse per il caso, chiedendone più particolari, sottolineando la rilevanza per il tessuto economico che ha rappresentato il CIS per l ’ intera regione e impegnandosi a farsi promotrice per un intervento attivo della Regione. “La situazione è molto complessa e ingarbugliata a cui stiamo dando attenta valutazione anche in contradditorio al CIS stesso ” – commenta l ’ avv. Morini di Confedercontribuenti.
Nel suo intervento il presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro : “siamo fermamente intenzionati a trovare una soluzione che salvaguardi l’esperienza del CIS ma a condizione che si faccia piena chiarezza, sui dati di bilancio, sui submutui, sul riscatto mai avvenuto dei leasing, sul ruolo delle banche e sul piano di ristrutturazione del debito, sul rientro dei crediti che vanta il CIS dalla società Interporto Napoli, sui fallimenti e sulla situazione di tanti altri imprenditori che operano nel CIS e che rischiano di subire la stessa fine di tanti altri colleghi”.
Nei prossimi giorni si attende la convocazione del tavolo che avvii questo percorso di trasparenza e chiarezza e dia concreto riscatto a chi ha subito eventuali ingiustizie.