La Sicilia perde 380 milioni di Fondi UE, un taglio deciso dalla Corte di Giustizia UE che ha respinto il ricorso dell’Italia contro la riduzione delle risorse europee relative al programma operativo regionale 2000-2006. Il taglio dei fondi è dovuto alle gravi carenze nella gestione e nei controlli e a numerose irregolarità: la Sicilia, infatti, non ha garantito una corretta amministrazione dei Fondi europei ricevuti nell’ambito della Politica di Coesione. Le irregolarità riscontrate, in alcuni casi rilevate anche dall’Organismo europeo antifrode (OLAF), riguardano il finanziamento di progetti presentati oltre la scadenza dei termini ma anche l’assenza di qualifiche da parte dei consulenti esterni, così come la presentazione di giustificativi di spesa non coerenti con i progetti. Diverse incongruenze sono emerse anche in merito alla violazione delle procedure in materia di appalti. Un fatto di assoluta gravità, si individuino i responsabili e si provveda al loro licenziamento, afferma in una nota la Confedercontribuenti Siciliana.