I contribuenti italiani che versano fino all’ultimo centesimo tutte le tasse, le imposte e i contributi previdenziali, sopportano una pressione fiscale reale del 48 per cento: si tratta di quasi 6 punti in più rispetto al dato ufficiale, che nel 2018 si è attestato al 42,1 per cento. La pressione fiscale ufficiale è data dal rapporto tra le entrate fiscali ed il Pil prodotto in un anno (nel 2018 si è attestata al 42,1 per cento). Se, però, dalla ricchezza del Paese (Pil) sottraiamo la quota riconducibile al sommerso economico e alle attività illegali che, non producono alcun gettito per le casse dello Stato, il prodotto interno lordo diminuisce (quindi si “contrae” il valore del denominatore) facendo aumentare il risultato che emerge dal rapporto tra il gettito fiscale e il Pil (48 per cento). Il drammatico dato che emerge, dichiara il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, dimostra che fra i fatti reali e gli spot televisivi esiste una gran bella differenza, con il risultato drammatico che le imprese italiane e le famiglie continuano a vedersi aumentare il salasso fiscale. Per abbassare le tasse nel 2020 dobbiamo recuperare almeno 33 miliardi.