Raffica di incentivi per sviluppare la produzione di energia da fonti rinnovabili. In particolare, attraverso nuovi impianti alimentati a biogas, biomasse, solare termodinamico, geotermico-elettrico ed eolico off-shore. Tali impianti, però, dovranno essere realizzati entro tempi prefissati (tabella a lato), con una deroga di 6 mesi per quelli delle p.a.. Bene ma queste iniziative devono tenere conto della burocrazia delle regioni, sottolinea il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che chiede che tali iniziative siano soggette ad autorizzazioni “superveloci” rilasciate da una “sola” autorità nazionale.
Essere innovativi e avere impatto ridotto su ambiente e territorio, significa snellire anche la burocrazia. Per accedere alle agevolazioni, ogni impianto, a seconda della fonte utilizzata, dovrà rispettare requisiti ben precisi: gli impianti a biogas e biomasse non dovranno superare i 300 kW elettrici di potenza nominale; quelli solari termodinamici non dovranno avere potenza superiore a 5.000 kW; l’eolico offshore dovrà essere realizzato su piattaforme galleggianti ancorate al fondale tramite cavi, o a fondazioni fisse, o recuperando impianti dismessi.