Il variegato panorama delle misure di sostegno agli investimenti privati in Italia sta vivendo un momento di riflessione critica, a causa delle molteplici iniziative messe in un limbo di incertezza. Mentre la legge di bilancio si avvia verso la sua fase conclusiva, emergono preoccupazioni riguardo alla scarsa attuazione delle misure previste e alla quantità considerevole di fondi congelati. Il recente “bollino” della Commissione Ue sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) dopo una complessa riscrittura solleva interrogativi sull’efficacia delle politiche di incentivazione alle imprese.
Un Patrimonio di Opportunità in Stand-by:
Dal governo Conte I al governo Draghi, un numero significativo di provvedimenti, incentivi e misure di sostegno agli investimenti privati giacciono inattuati, con centinaia di milioni di euro “congelati” in attesa di essere sbloccati. Questo fenomeno, che sembra aver raggiunto il suo apice durante il governo Draghi, dimostra un’eredità pesante, con circa una quarantina di provvedimenti datati che, per varie ragioni, non sono mai stati implementati.
Opportunità Perse e Iniziative Dormienti:
Tra le iniziative in stand-by, spiccano casi emblematici di opportunità perse. L’estensione dell’agevolazione “Nuova Sabatini” per le PMI a processi di capitalizzazione e l’apertura del Fondo di garanzia per le PMI alle piattaforme di crowdfunding sono solo due esempi di provvedimenti bloccati che avrebbero potuto catalizzare lo sviluppo imprenditoriale.
Il Settore della Pesca e le Aziende Sostenibili:
Nel panorama delle iniziative congelate, assume rilevanza il mancato sblocco del Fondo destinato a sostenere interventi di capitale di rischio per le PMI nei settori aeronautico, chimica verde, mobilità elettrica e rinnovabili. Questo ritardo impatta negativamente sull’economia sostenibile, frenando l’evoluzione di settori cruciali per la transizione ecologica.
L’Impulso all’Intelligenza Artificiale in Attesa:
Un’altra iniziativa bloccata riguarda il Centro italiano per l’intelligenza artificiale, originariamente ideato durante il governo Draghi come Centro per la ricerca sull’automotive. L’attesa per il decreto che avrebbe dovuto dare il via al Centro illustra come le opportunità nel campo dell’innovazione siano rimaste ancorate a un futuro incerto.
La stretta finale sulla legge di bilancio mette in evidenza una realtà paradossale: mentre l’Italia lotta per attuare misure concrete per sostenere gli investimenti privati, una serie di iniziative giacciono inutilizzate, con fondi significativi congelati nel freezer delle decisioni politiche. Questo non solo compromette il potenziale sviluppo economico, ma crea un clima di incertezza che mina la fiducia degli imprenditori.
Affrontare questo problema richiederà uno sforzo coordinato da parte delle autorità, con una revisione attenta delle iniziative bloccate e l’adozione di provvedimenti tempestivi. Solo attraverso un impegno concreto nel liberare e utilizzare queste risorse, l’Italia potrà tradurre le intenzioni politiche in azioni efficaci per promuovere una crescita sostenibile e resilienti.