AGI – Il settore manifatturiero dell’area euro continua a crescere ad agosto, ma rallenta al valore più basso degli ultimi sei mesi. In controtendenza l’Italia che, insieme alla Spagna, registra un indice vicino al valore più alto di sempre in rialzo rispetto a luglio e segnala un nuovo e forte miglioramento dello stato di salute del settore, causato maggiormente dall’espansione più rapida della produzione e dei nuovi ordini.
Tra le nazioni monitorate dell’eurozona, anche se con una crescita rallentata al livello più basso in 5 mesi, ancora una volta i Paesi Bassi hanno osservato il miglioramento più alto delle condizioni operative. Espansioni più tenui sono invece state riportate in Germania, Irlanda, Austria e Francia. I dati di agosto sono stati particolarmente notevoli in Grecia, dove è stato registrato il Pmi manifatturiero maggiore da aprile del 2000. Ecco la classifica dei Pmi Manifatturieri per Paese:
Paesi Bassi 65,8 – minimo in 5 mesi
Irlanda 62,8 – minimo in 4 mesi
Germania 62,6 – minimo in 6 mesi
Austria 61,8 – minimo in 6 mesi; Italia 60,9 – massimo in 2 mesi
Spagna 59,5 – massimo in 2 mesi
Grecia 59,3 – massimo in 256 mesi
Francia 57,5 – minimo in 6 mesi
Eurozona: 61,4 punti da 62,8 luglio, sotto attese
L’industria europea si muove a più velocità, ma il rallentamento tedesco pesa sull’indice pmi manifatturiero dell’Eurozona, che scende leggermente sotto le attese. Secondo i dati diffusi da Ihs Markit in mattinata l’indice si è attestato a 61.4 rispetto alla precedente lettura a 61.5 e in calo rispetto al 62.8 di luglio. E’ il secondo mese in cui il ritmo dell’espansione frena.
“Ancora una volta ad agosto le aziende manifatturiere dell’eurozona hanno riportato una produzione vivace, con uno scatto di crescita che ormai continua da quattordici mesi consecutivi – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit – la questione fondamentale rimane ancora la carenza di componenti, con l’inabilità dei fornitori di produrre una quantità soddisfacente di parti o di far fronte alla carenza di capacità di trasporto per soddisfare le esigenze logistiche della domanda”.
E ha proseguito: “A causa di questi problemi sulla fornitura, la crescita dei nuovi ordini ha superato quella della produzione con uno scarto senza precedenti nella storia dell’indagine, addirittura maggiore di quello record su 24 anni osservato a luglio. Di conseguenza, ancora una volta i prezzi di vendita sono aumentati notevolmente, anche se con qualche pressione al rialzo alleviata dal leggero raffreddamento dell’inflazione dei prezzi di acquisto, anche se gli ancora elevati prezzi dei materiali stanno aggravando i problemi dei manifatturieri”.
Nel dettaglio, ecco le performance delle principali economie europee.
Italia: 60,9 punti da 60,3 di luglio, oltre attese
Il settore manifatturiero italiano ha registrato ad agosto l’ennesimo ed elevato miglioramento delle condizioni operative. La produzione e i nuovi ordini sono generalmente aumentati rapidamente e con tassi più veloci per via delle più forti condizioni della domanda. Il livello del lavoro inevaso è di conseguenza aumentato ancora una volta, e le compagnie manifatturiere hanno continuato ad assumere personale aggiuntivo. Allo stesso tempo, rimangono gravi le pressioni inflazionistiche, anche se i tassi di aumento sia dei costi che delle tariffe hanno riportato durante il mese dei rallentamenti. L’Indice Pmi manifatturiero ha raggiunto 60,9 punti, in salita da 60,3 di luglio e ha segnalato in generale un forte miglioramento, il quattordicesimo consecutivo, dello stato di salute del settore.
L’ultimo Pmi è stato inoltre il terzo maggiore registrato, dopo solo quello di maggio e giugno.
Le attese erano a 60 punti. “I dati di agosto hanno mostrato una crescita più veloce nel settore manifatturiero italiano – ha commentato Lewis Cooper, Economist di IHS Markit- il Pmi è rimasto vicino al valore più alto di sempre, aumentando da luglio e segnalando un nuovo e forte miglioramento dello stato di salute del settore, causato maggiormente dall’espansione più rapida della produzione e dei nuovi ordini. Di conseguenza continuano ad aumentare le pressioni sulla capacità, con il livello del lavoro inevaso in forte espansione, anche se al tasso più lento da aprile. Le aziende hanno continuato ad aggiungere personale a uno dei tassi più veloci di sempre, per far fronte al maggiore carico di lavoro”.
Germania: 62,6 punti da 65,9 luglio, sotto attese
Frenata per l’industria tedesca: l’indice pmi manifatturiero del Paese ad agosto è sceso leggermente più del previsto, passando da 65.9 a 62.6 contro una previsione di 62.7. Le aziende tedesche “hanno faticato a tenere il passo con la domanda a causa delle restrizioni legate alla carenza di forniture“, evidenzia Ihs Markit. “Continuiamo a vedere una forte domanda di beni tedeschi, con una crescita nei nuovi ordini ancora vicina al record, ma i livelli di produzione sono frenati dalle difficoltà sulle catene di fornitura”, commenta, il direttore economico associato di Ihs Markit. Questi problemi “continuano a spingere al rialzo i costi a un ritmo elevato e le preoccupazioni di prezzi più alti potrebbero scoraggiare i clienti”, spiega.
Francia: 57,5 da 58 luglio, sotto attese
Il settore manifatturiero francese continua a registrare una crescita robusta, ma mostra dei rallentamenti. A evidenziarlo l’indice Pmi manifatturiero di Markit Ihs per il Paese, che ad agosto si è attestato a 57.5 punti rispetto ai 58 di luglio; il calo è comunque inferiore alle attese, che vedevano l’indicatore a quota 57.3. Si tratta del valore più basso da febbraio e del terzo mese di fila in cui l’indice è sceso, nonostante sette mesi di fila di crescita di produzione.
Spagna: 59,5 da 59 luglio, sopra attese
Il settore manifatturiero spagnolo è rimasto in una forte fase di crescita ad agosto, secondo l’ultimo sondaggio di Ihs Market, con una crescita più rapida degli acquisti e dell’occupazione che ha sostenuto le aziende aiutandole ad aumentare la produzione nonostante la sostanziale interruzione nelle catene di approvvigionamento. L’indice Pmi manifatturiero è salito a 59,5 punti dai 59 di luglio, contro un atteso calo a 58,9. La lettura ha segnalato un ulteriore netto miglioramento della salute del settore, prolungando l’attuale periodo di crescita a sette mesi. Inoltre, il rafforzamento del business è tra i più marcati dal sondaggio, iniziato
Source: agi