Le ipotesi (e i numeri) per arrivare a un Conte ter
Allargare la maggioranza in Parlamento arrivando almeno alla quota minima di 161 senatori. È la parola d’ordine di Pd, M5s e Leu per poter puntare a dar vita a un governo Conte ter. Ed un passo in questa direzione si è compiuto con la nascita del nuovo gruppo ‘Europeisti-Maie-Centro democratico’ a palazzo Madama con la firma di dieci senatori. Lo si apprende da fonti qualificate dello stesso gruppo parlamentare.L’ampliamento della base parlamentare a sostegno dell’esecutivo, con la nascita di un nuovo gruppo autonomo, la cosiddetta ‘quarta gamba’, è condizione necessaria non solo per incassare una fiducia ‘piena’ anche al Senato, ovvero la maggioranza assoluta, ma soprattutto per avere i numeri nelle commissioni parlamentari così da non rischiare di finire ‘sotto’ ad ogni votazione e rendere non più determinanti i voti di Italia viva.
I giallorossi a palazzo Madama partono da una base numerica di 154 sì. Un numero che si ottiene sottraendo i 3 voti dei senatori a vita Liliana Segre, Elena Cattaneo e Mario Monti (sui cui voti non si può contare nell’attività quotidiana del Senato) ai 156 voti favorevoli incassati una settimana fa sulla fiducia al Conte II e aggiungendo 1 voto di un senatore M5s che era assente per Covid. Il nuovo gruppo nato al Senato non comporta in questo una variazione, perchè ne fanno parte parlamentari che già avevano votato la fiducia a Conte.
Nel dettaglio, i voti che rientrano nel perimetro ufficiale della maggioranza giallorossa sono 146 (92 M5s; 36 Pd; 7 Autonomie; 6 Leu; Maie 5). A questi vanno aggiunti i 2 senatori ex Forza Italia, Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin, e si sale a 148. Andrebbero inoltre aggiunti i voti dei singoli senatori del Misto (per lo più ex M5s) che hanno votato la fiducia e che potrebbero confluire nel gruppo dei ‘volenterosi’, anche se al momento non vi è la certezza su tutti: Sandra Lonardo, Luigi Di Marzio, Gregorio De Falco, Lello Ciampolillo.
Ha votato sì una settimana fa anche Sandro Ruotolo (il cui nome, però, non rientrerebbe viene spiegato tra i papabili della quarta gamba). C’è anche il voto di Tommaso Cerno, che però è già conteggiato nei numeri del Pd, essendo tornato con i dem. Si arriva così a quota 153, che sale a 154 con il voto di Riccardo Nencini, Psi nel gruppo Iv, che alla fiducia votò in extremis a favore di Conte, ma non è ancora certo come si posizionerà di fronte all’eventualità di un Conte ter. Dunque, per puntare a quota 161 servono almeno 7 senatori in più.
Secondo gli ultimi rumors a palazzo Madama, la quarta gamba sarebbe vicina dall’essere costituita, anche se i numeri non decollano: servono minimo 10 senatori per costituire un gruppo autonomo e il Maie, che al momento sarebbe il ‘contenitore’ dei ‘volenterosi’ (per poi magari passare il testimone a Centro democratico), sarebbe a un passo dal toccare quota 10 componenti, garantisce uno dei fautori dell’operazione, l’ex M5s De Falco.
Si tratterebbe, tuttavia, di voti già ‘appartenenti’ alla maggioranza e non ‘aggiuntivi’, quindi non sufficienti ad ampliare i numeri in maniera tale da poter dar vita a un nuovo governo con una base solida senza l’apporto di Iv. Altro discorso, appunto, se i centristi dell’Udc o i totiani dovessero confluire nel gruppo a sostegno del Conte ter, a cui si potrebbero aggiungere anche alcuni senatori azzurri.
Infine, se i renziani dovessero rientrare nella partita, a qual punto la maggioranza potrebbe contare su almeno 171 voti. La necessità di dar vita a un nuovo gruppo autonomo c’è anche alla Camera, sempre per puntare a un riequilibrio nelle commissioni. A Montecitorio i numeri sono meno ristretti per i giallorossi, ma anche in questo caso la ‘quarta gamba’ non ha ancora i numeri certi per costituire il gruppo: servono minimo 20 deputati.
Al momento la componente del Misto Centro democratico di tabacci conta 13 componenti, mentre è cresciuta di 1 unità quella del Maie, passando da 3 deputati a 4 con l’arrivo di Fausto Longo.
Al nuovo gruppo potrebbero aderire i deputati del Misto che la scorsa settimana hanno votato la fiducia al Conte II, portando i giallorossi sopra la maggioranza assoluta di 316 con 321 sì, già saliti a 124 con l’arrivo di Longo (che non aveva votato la fiducia) e i due deputati M5s che la scorsa settimana erano assenti per Covid.
Fonte: politica agi
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Source: Accadede in Italia da QdC
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