“Ogni giorno vediamo che conflitti, cambiamenti climatici e instabilità” sociali e politiche “spingono le persone a cercare rifugio altrove. Ho sempre avuto la ferma convinzione che la migrazione debba essere gestita. C’è bisogno di lavoro paziente con partner chiave. E ha bisogno di unità all’interno della nostra Unione”.
Lo ha detto Ursula von der Leyen nel discorso sullo stato dell’Unione. “Questo è lo spirito del nuovo Patto su migrazione e asilo. Quando siamo entrati in carica, sembrava che non ci fosse alcun compromesso possibile in vista. Ma con il Patto stiamo raggiungendo un nuovo equilibrio: tra proteggere i confini e proteggere le persone; tra sovranità e solidarietà; tra sicurezza e umanità”.
Von der Leyen ha aggiunto: “abbiamo tradotto lo spirito del Patto in soluzioni pratiche. Abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner dei Balcani occidentali e ridotto i flussi irregolari. Abbiamo firmato un partenariato con la Tunisia che apporta vantaggi reciproci oltre la migrazione: dall’energia e l’istruzione, alle competenze e alla sicurezza. E ora vogliamo lavorare su accordi simili con altri Paesi. Abbiamo rafforzato la protezione delle frontiere. […] Il nostro lavoro sulla migrazione si basa sulla convinzione che l’unità è alla nostra portata. Un accordo sul Patto non è mai stato così vicino. Il Parlamento e il Consiglio hanno un’opportunità storica” per raggiungere questo risultato. “Dimostriamo che l’Europa può gestire la migrazione in modo efficace e compassionevole”.
“Sappiamo che la migrazione richiede un lavoro costante. E questo è ancor più necessario nella lotta contro i trafficanti di esseri umani. […] Dobbiamo lavorare con i nostri partner per affrontare questa piaga globale della tratta di esseri umani. Per questo motivo la Commissione organizzerà una conferenza internazionale sulla lotta al traffico di esseri umani”.
“Tra poco meno di 300 giorni, gli europei andranno alle urne nella nostra democrazia unica e straordinaria. Come ogni elezione, sarà un momento in cui le persone rifletteranno sullo stato della nostra Unione e sul lavoro svolto da coloro che le rappresentano”.
Lo ha affermato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, all’inizio del discorso sullo stato dell’Unione, pronunciato a Strasburgo dinanzi all’Europarlamento.
“Ma sarà anche il momento di decidere che tipo di futuro e che tipo di Europa vogliono. Tra loro ci saranno milioni di elettori per la prima volta, i più giovani dei quali sono nati nel 2008. Mentre saranno in quella cabina elettorale, penseranno a ciò che conta per loro. Penseranno alla guerra che infuria ai nostri confini. O all’impatto del cambiamento climatico distruttivo. Su come l’intelligenza artificiale influenzerà le loro vite. O alle loro possibilità di ottenere una casa o un lavoro negli anni a venire”.
Von der Leyen ha aggiunto: “la nostra Unione oggi riflette la visione di coloro che sognavano un futuro migliore dopo la seconda guerra mondiale. Un futuro in cui un’Unione di nazioni, democrazie e persone avrebbe lavorato per condividere pace e prosperità”.
I “padri fondatori” “credevano che l’Europa fosse la risposta alla chiamata della storia. Quando parlo alla nuova generazione di giovani, vedo la stessa visione per un futuro migliore. Lo stesso ardente desiderio di costruire qualcosa di meglio. La stessa convinzione che, in un mondo di incertezza, l’Europa, ancora una volta, debba rispondere alla chiamata e alle sfide della storia. Ed è quello che dobbiamo fare insieme”.
“Nei prossimi 300 giorni dobbiamo finire il lavoro che i cittadini ci hanno affidato”. Nel discorso sullo stato dell’Unione, a Strasburgo, la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen affronta ampiamente i temi economici, lavoro ed Europa sociale, il cambiamento climatico, la crisi energetica. Sottolinea le grandi sfide affrontate negli ultimi anni, in particolare Covid e guerra in Ucraina. “Quando nel 2019 mi sono presentata di fronte” all’Eurocamera “con il mio programma per un’Europa verde, digitale e geopolitica, so che alcuni avevano dei dubbi. E questo prima che il mondo venisse sconvolto da una pandemia globale e da una brutale guerra sul suolo europeo. Ma guardate dove si trova l’Europa oggi. Abbiamo assistito alla nascita di un’Unione geopolitica – sostenendo l’Ucraina, resistendo all’aggressione della Russia, rispondendo a una Cina assertiva e investendo in partenariati. Ora abbiamo un Green Deal europeo che rappresenta il fulcro della nostra economia. Abbiamo tracciato la strada per la transizione digitale e siamo diventati pionieri globali nei diritti online. Abbiamo lo storico NextGenerationEu, che combina 800 miliardi di euro di investimenti e riforme e crea posti di lavoro dignitosi per oggi e domani”.
Von der Leyen ha aggiunto: “abbiamo posto le basi per un’Unione sanitaria, contribuendo a vaccinare un intero continente – e gran parte del mondo. Abbiamo iniziato a renderci più indipendenti in settori critici, come l’energia o le materie prime”. Poi un affondo, rivolgendosi agli eurodeputati: “vorrei anche ringraziarvi per il lavoro innovativo e pionieristico che abbiamo svolto sull’uguaglianza di genere. Come donna, questo significa molto per me. Abbiamo concluso dossier che molti pensavano sarebbero stati bloccati per sempre, come la Direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione e la storica adesione dell’Ue alla Convenzione di Istanbul. Con la direttiva sulla trasparenza salariale abbiamo trasformato in legge il principio fondamentale secondo cui pari lavoro merita pari retribuzione. Non c’è una sola argomentazione per cui – a parità di lavoro – una donna dovrebbe essere pagata meno di un uomo”. E quindi: “so che quest’aula sostiene la nostra proposta sulla lotta alla violenza contro le donne. Anche qui vorrei che si trasformasse in legge un altro principio fondamentale: no, significa no. Non può esserci vera uguaglianza senza libertà dalla violenza”.
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