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Libri: la ‘diceria’ di Bufalino, docufilm sul maestro di Comiso

Di
Lucia Cutrona
|
8 Luglio 2024

Un docufilm dedicato all’autore di “Diceria dell’untore” e “Le menzogne della notte”. Si è conclusa con questa novità la quarta edizione del festival culturale “L’ingegnere di Babele”, promosso dalla Fondazione Gesualdo Bufalino, con l’obiettivo di esplorare i linguaggi della musica e del cinema nell’era della mutazione e del cambiamento, partendo dalla lezione del maestro-scrittore di Comiso. Ospitato “Bālal Unit”, un progetto inedito di sonorizzazione delle poesie tratte da “L’amaro miele” di Bufalino. L’evento ha visto la partecipazione dell’attore Andrea Tidona, la cui voce si è intrecciata con le musiche originali del quartetto composto da Alessandro Nobile, Rosario Di Rosa, Antonio Moncada e Carlo Cattano, creando un suggestivo contrappunto tra parola e suono. Il musicista Alessandro Nobile ha spiegato l’idea alla base del progetto: “Siamo partiti dalla parola-suono di Gesualdo Bufalino per sonorizzarla con gli strumenti musicali, guardando a ciò che produce la parola sia in quanto soggetto verbale di significato sia in quanto suono. Un gioco di interpretazione, come succede appunto nel jazz, dove i musicisti in questo caso interpretano insieme all’attore, creando un gioco di parola, suono e rimandi, di improvvisazioni”. L’attore Andrea Tidona ha sottolineato la simbiosi che ne è venuta fuori: “La musica stessa diventa parola e la parola diventa musica. Pensavo che avrei semplicemente letto le poesie sulla musica, ma poi ho capito che dovevamo diventare un quintetto: quattro musicisti più me con la voce. La parola diventa strumento. ‘L’amaro miele’, poi, è un testo emblematico della personalità di Bufalino, di questo essere guizzante e malinconico, forte e abbandonato”. Il festival ha infine visto due serate dedicate al cinema. Il regista Andrea Traina ha presentato il trailer del documentario “Un proscenio di pietre rosa. Viaggio nei luoghi di Bufalino” che offre un affascinante viaggio attraverso i luoghi che hanno ispirato la vita e le opere di Gesualdo Bufalino, permettendo agli spettatori di immergersi nell’universo personale e creativo dello scrittore comisano. Domenica l’ultimo appuntamento del festival con l’attesa proiezione in anteprima del docufilm “Sulle soglie della notte. Gesualdo Bufalino, fotogrammi di una vita immaginaria”, sempre diretto da Traina. Questo film ha approfondito la figura di Bufalino attraverso una narrazione visiva che unisce realtà e immaginazione, offrendo un ritratto intimo e dettagliato dello scrittore. L’attore protagonista è Gaetano Aronica ,nel cast ci sono anche Giovanni Arezzo, Alessandro Romano, Luca Iacono, Biagio Barone, Salvo Paternò, Giuseppina Vivera, Vincenza Occhipinti e con l’amichevole partecipazione di Biagio Pelligra e le musiche originali di Marco Cascone. Una produzione Labirinto Visivo in collaborazione con la Fondazione stessa. “Era importante tornare qui dove tutto è iniziato e dove siamo stati accolti nel migliore dei modi – ha spiegato Traina – Bufalino dichiarò che avrebbe preferito esordire come scrittore anche da postumo, ma fu costretto a uscire dall’anonimato per via della prefazione a un libro di antiche fotografie, ritrovamento che lo fece scoprire. Questo fu l’alfa. L’omega, la fine della sua carriera, è segnata da quello strano incidente d’auto che ce lo ha portato via, quasi come un appuntamento calcolato con il fato. Noi abbiamo voluto raccontare tutta la sua vita ritrovando la dimensione umana e poi quella dello scrittore”. Da giugno a luglio è stata un’offerta culturale variegata quella proposta dalla quarta edizione del festival “L’ingegnere di Babele”.
E si pensa già alla prossima, come anticipato dal sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari: “Abbiamo, davanti ad un pubblico sempre interessato, messo in risalto la genialità poliedrica di Gesualdo Bufalino, che è stato narratore, poeta e appassionato di cinema. Dedicare a lui queste opere cinematografiche è stato il finale migliore per questa edizione. Siamo già proiettati verso la quinta edizione”. Un bilancio dunque positivo per un percorso culturale che ha colto nel segno anche quest’anno, con il docufilm su Bufalino che ha rappresentato la ciliegina sulla torta. “Credo che questa edizione de ‘L’ingegnere di Babele’ si sia caratterizzata per un’aderenza molto stretta tra i contenuti proposti e la figura del nostro amato scrittore – sottolinea Giuseppe Digiacomo, presidente della Fondazione Gesualdo Bufalino – tanti elementi di originalità, qualità e quantità del pubblico, un lavoro importante teso sempre a consolidare e valorizzare la figura di Bufalino, presentando al contempo artisti del nostro territorio isolano, tutti di straordinario livello”.