Abbiamo intervistato Maria Grazia Piccinini, Coordinatrice Regionale di Confedercontribuenti Abruzzo e Presidente dell’Associzione Ilaria Rambaldi Onlus, che si batte ogni giorno per promuovere la sicurezza del territorio per la prevenzione sismica.
Fondazione Ilaria Rambaldi Onlus. Partiamo da qui.
L’associazione Ilaria Rambaldi ONLUS, è nata dopo che la disperazione, la confusione e l’incredulità che mi avevano avvolto il 6 Aprile 2009, si stava trasformando. Infatti è nata agli inzi del 2010. Prima ero in uno stato di trance… vivevo come in una bolla, dalla quale vedevo tutto, capivo tutto, ma non partecipavo a niente. Ero assente con le emozioni, con i sentimenti, con il cuore…
Successivamente, ho cominciato a rielaborare il tutto, e ho cominciato a capire che l’ingiustizia che avevo subito, non poteva essere lasciata scorrere così, nel nulla. Inoltre, ho pensato di continuare la vita di Ilaria, fondando un’associazione con il suo nome, perchè continuasse quello che lei, di certo avrebbe fatto se fosse sopravvissuta. Infatti Ilaria era laureanda in Ingegneria Edile Architettura e di certo, si sarebbe dedicata alla sicurezza nelle costruzioni e alla prevenzione. Questo infatti l’oggetto della associazione.
Inoltre, ho voluto chiamarla con il suo nome, perchè per me era ed è inaccettabile, pensare che quel nome così bello, che avevo scelto con il padre di Ilaria, fin dai tempi dell’Università, per una futura figlia femmina, non venisse più chiamato, non venisse più pronunciato.
Il Giudice di Primo grado aveva stabilito un nesso di causalità tra le rassicurazioni del “nessun pericolo” e la morte di Ilaria, sentenza ribaltata in Corte di Appello. Come ti sei sentita e come hai combattuto?
Passai tutto il 2009, avvolta nelle nubi del dolore ed alla ricerca spasmodica del perchè tutto questo era successo. Mi convinsi che Ilaria era stata vittima di un inganno feroce, anzi di un doppio inganno: a) la messa in scena della Commissione Grandi Rischi; b) il crollo del palazzo dove abitava, che sembrava forte e bello, ma che in realtà era costruito male e su un terreno con delle caratteristiche di inedificabilità assolute.
Feci l’esposto, come tante altre persone a L’Aquila, ma il primo grado non lo seguii, perchè non ero in grado, non avevo ancora una lucidità tale che mi permettesse di seguire un processo. Nominai un avvocato, ma devo essere profondamente grata a due persone, al P.M. Dott. Picuti perché ha svolto indagini capillari e coscienziose ed al Giudice Billi del Primo Grado, che ha resistito ad ogni sorta di pressione, mediatica e non, tanto che successivamente ha pagato dei prezzi per questa sua resistenza.
Ad ogni modo, il primo grado, riconobbe la colpevolezza dei famosi “scienziati”, anche se in quel processo, anche se molti ne parlano senza sapere nulla, non si parò proprio…
In secondo grado invece, inaspettatamente il verdetto fu ribaltato, e fu condannato un solo imputato ma non bastò, vennero estromesse dal processo tante parti civili costituite e riconosciute in primo grado, compresa io, e ne furono riconosciute solo alcune. A tutti è sembrato che le parti civili scelte e riconosciute anche in secondo grado, siano state scelte una ad una, non pescate nel mucchio, per motivi vari. Io non so di preciso cosa sia accaduto, ma so soltanto che tre persone che dormivano al piano sopra Ilaria sono state riconosciute come parti civili, Ilaria che dormiva al piano di sotto dello stesso Palazzo no…. a momenti il suo era un sonno colpevole e concorrente nella responsabilità!!!
Non ti dico, cosa ho dovuto fare per far impugnare questa sentenza dal Procuratore Generale, sono dovuta arrivare in cassazione alla Procura Generale e depositare istanza di impugnazione per avocazione…. insomma una guerra. Che continua ancora, con l’Avvocatura dello Stato che chiede indietro le somme versate in conto provvisionale in primo grado per le parti civili e noi che resistiamo reclamandone molte di più… Inoltre io ho fatto ricorso alla Corte Europea del Diritti dell’Uomo.
Tu sei una Donna, una professionista e una madre. Come stai adesso?
Adesso mi trovo a vivere con fatica e soprattutto mi trovo a vivere con fatica la mia professione. Ne ho viste così tante in un solo processo, che la fiducia ed il perché stesso della mia professione, a volte mi sfugge Però tutto questo mi ha portato a voler difendere comunque, tutte le persone che vengono coinvolte da ogni sorta di ingiustizia. E per questo mi batto ogni giorno.
Sei impegnata in memoria di Ilaria. Quanti progetti state realizzando?
Con l’Associazione, realizziamo tanti progetti finalizzati tutti alla prevenzione non solo sismica ma ambientale ed abbiamo un Premio Giornalistico ed un premio in Urbanistica. In passato abbiamo fatto anche premi musicali e premi in ingegneria, ma a me piace cambiare settore sempre, per coinvolgere sempre una platea diversa per sensibilizzarla a questo problema.
Sensibilizzazione nei confronti del territorio. Quali sono le tue idee e quelle di Confedercontribuenti Abruzzo?
Credo che quest’opera di sensibilizzazione della gente al problema sicurezza e prevenzione vada portata avanti e lo faccio sia con l’Associazione intestata ad Ilaria, che con Confedercontribuenti Abruzzo, perchè si tratta di un interesse e di diritti dei cittadini. È un problema di cultura, per cui ci vorrà tempo, ma se non si inizia, non si conclude nulla e non si arriva mai alla meta. Piano piano, col tempo, ci saranno i frutti.
C’è una maggiore consapevolezza sia delle Istituzioni sia del cittadino per quanto concerne la prevenzione sismica delle scuole e degli edifici?
Io non so se nelle Istituzioni e nei cittadini vi sia maggiore consapevolezza. Forse se ne parla di più, prima non ci si poneva nemmeno il problema, però quando si devono spendere i soldi, si cerca sempre di risparmiare sulla messa in sicurezza e di favorire altri investimenti, che premiano di più a livello elettorale. Infatti la prevenzione è qualcosa che premia nel tempo, non ha ritorni immediati, la messa in sicurezza di edifici, all’occhio del cittadino comune, passa inosservata, per molti politici, meglio fare qualcosa che si veda, che sia più evidente, che possa essere speso nelle campagne lettorali… questo l’atteggiamento e non so quando cambierà…
Penso che bisognerà coltivare la domanda di sicurezza dal basso, nei cittadini, affinché loro pretendano, case e scuole e edifici sicuri.
Cos’è la politica nella tua vita?
La politica nella mia vita è qualcosa che permea le mie giornate, ma non in senso partitico, perchè non trovo un partito che mi rispecchi completamente, nè uno in cui mi veda rappresenta. Ho subito torti più o meno da tutti i partiti, quindi da questo punto vista, ho dato in abbondanza. Ma la politica la facciamo ogni giorno con le nostre azioni, con i nostri interventi, piccoli e grandi nella società che ci circonda e con la quale interagiamo.
La tua professione: Avvocato. Quando hai scelto di fare l’Avvocato e perché?
La mia professione, in realtà fu mio padre a sceglierla per me ed è una bellissima professione, anche se i governi che si sono succeduti nel tempo hanno fatto di tutto per distruggerla e per farci del male come categoria, ma ritengo che abbia, nonostante tutto, un perchè anche sociale e la reputo una delle più belle professioni, se non la più bella, perché ti apre la mente a 360 gradi.
Il tuo impegno sono lodevoli. Come si svolge la tua giornata?
La mia giornata è abbastanza vorticosa. Sono in studio o in udienza dalle nove la mattina alle otto di sera. Vacanze forse una settimana in agosto.
Sei una combattente, una donna forte e coraggiosa. Cosa ti senti di dire ai nostri lettori?
La cosa che mi sento di consigliare a tutti è di non accettare mai supinamente con rassegnazione, le ingiustizie. Contro le ingiustizie bisogna combattere. Nei modi giusti e nelle sedi opportune, per non passare dalla parte del torto, bisogna avversare tutti i soprusi che vengono posti in essere ai danni del cittadino. In questo io sono impegnata e per questo mio impegno, gli Stati Generali delle Donne mi hanno inserito nel Libro “100 Donne che cambieranno l’Italia”. Di questo io sono orgogliosa e farò di tutti per cambiare le cose che non vanno. Ognuno di noi, può dare una spinta al cambiamento. Io da parte mia ce la metto tutta ogni giorno della mia vita.