Mascalucia, in provincia di Catania dove il Pd ama convivere con la illegalità.
Se una famiglia governa un partito prima o poi i nodi vengono al pettine. E a Mascalucia questa famiglia fa riferimento ad Angelo Villari. E un partito che dovrebbe essere diverso dagli altri ma che dimostra di essere perfettamente come gli altri. Mascalucia, comune mafioso alle pendici dell’Etna, dominato dal clan Santapaola, già sciolto per mafia. Per il partito democratico locale e provinciale non è mai successo nulla. Mai un comunicato, ne una azione contro la mafia. Mai nessuna iniziativa. Neanche quando le forze dell’ordine arrestano l’intero clan Santapaola che massacra gli imprenditori locali con usura ed estorsione. Il Pd silente, anche quando i suoi uomini rischiavano la pelle. Ma perche’ Mettersi contro la mafia, se poi scopri anni dopo che alla stessa si chiedevano i voti? Il Pd di Mascalucia ha sempre giocato per stare in maggioranza, fottendo pure i suoi candidati sindaci. Anche quando ha fatto finta di stare all’opposizione. Era un gioco alla “famiglia” che ha governato il Pd di Mascalucia, insieme a qualche consigliere a cui bisogna credere c/c e conti. E’ chiaro da dove arrivano gli ordini?. E chi decideva? La magistratura conosce fatti e cose. Si consentiva che la MOSEMA spa società pubblica dei rifiuti, diventasse lo strumento del peggiore clientelismo e del peggiore malaffare, dove finanche lo “scandalo piaggio” con milioni di euro rubati sono finiti silenzio? Perche’ i “legalismi del cazzo del Pd” non sono stati capaci da anni di dire nulla? La verità che Mascalucia era l’ennesima esperienza della illegalità condivisa. Ma non consentiremo di bloccare tutto costi quel che costi.
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Fonte: Dal Quotidiano dei contribuenti
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