Gli ordini all’industria tedeschi hanno registrato a maggio un rimbalzo ben più significativo delle attese: un segnale che la flessione del settore manifatturiero potrebbe attenuarsi e la recessione della maggiore economia dell’Eurozona allontanarsi. Gli analisti però non si fanno illusioni e invitano alla cautela, sottolineando la volatilità di alcuni fattori che hanno inciso sul dato.
L’incremento mensile comunicato da Destatis è stato del 6,4%, ben oltre l’1-1,2% stimato dagli economisti di Bloomberg e Reuters. Oltre metà di questa crescita dipende tuttavia dall’impennata, +137%, registrata dal settore “altri mezzi di trasporto”, che ha ricevuto ordini su larga scala e comprende navi, materiale rotabile ferroviario, veicoli aerei, spaziali e militari. Escludendo questa componente, considerata molto volatile, l’incremento si ferma al 2,4 per cento.
Nonostante i risultati positivi di maggio (e di aprile, quando il dato è stato rivisto a +0.2% dall’iniziale -0,4%) il confronto trimestre su trimestre mostra ancora una flessione del 6,1% e gli ordini rimangono del 4,3% più bassi rispetto a maggio dell’anno scorso. «Sebbene il dato di maggio abbia leggermente migliorato il quadro – sottolinea Ralph Solveen, senior economist di Commerzbank – il trend continua a puntare chiaramente verso il basso».
A suggerire cautela sono anche altri indicatori emersi sempre questa settimana. Secondo un sondaggio dell’istituto Ifo pubblicato mercoledì, le aspettative delle case automobilistiche tedesche sono ai livelli minimi dalla crisi finanziaria del 2008, per effetto dell’aumento generalizzato dei tassi di interesse e delle incertezze legate alla transizione ai veicoli elettrici, che le mette a confronto con una concorrenza agguerrita. L’indice Pmi dei responsabili degli acquisti pubblicato all’inizio della settimana è sceso a 40,6 a maggio, evidenziando l’intensificarsi del deterioramento del settore manifatturiero tedesco. Gli ordini di fabbrica risentono in particolare della scarsa domanda in Cina, la seconda economia mondiale, che a sua volta sta perdendo slancio dopo mesi di contrazione della manifattura.
L’attenzione si sposta ora sui dati relativi alla produzione industriale, che saranno diffusi oggi. A indurre un certo ottimismo potrebbe essere il dato sul fatturato del settore manifatturiero, che a maggio è aumentato del 2,7% mensile e del 4% su base annua. Anche in questo caso però gli analisti rimangono prudenti: il dato odierno potrebbe anche essere leggermente positivo (Commerzbank prevede un incremento mensile dell’1%), ma il trend annuale rimane negativo, facendo temere una seconda metà dell’anno di calo della produzione industriale e di contrazione dell’economia.
«Prevediamo – ha dichiarato ieri Mateusz Urban, senior economist di Oxford Economics – che la produzione industriale della maggiore economia dell’Eurozona continuerà a ridursi fino al primo trimestre del 2024. Pertanto, abbiamo rivisto al ribasso le nostre aspettative di crescita del Pil tedesco e riteniamo che si aggirerà intorno allo zero per il resto dell’anno».
FONTE: IL SOLE 24 ORE