(Il Ghirlandaio) Roma, 10 dic – Non si arrestano le polemiche per il cosiddetto Salva banche. Scende in campo stavolta il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, indignato per l’episodio del suicidio del pensionato a causa della perdita dei propri risparmi: “Non si può morire di suicidi per colpa di un sistema che tutela solo i poteri forti, lasciando migliaia di risparmiatori con i conti azzerati”.
“Confedercontribuenti è schierata al fianco dei piccoli risparmiatori, azionisti ed obbligazionisti che stanno vedendo i propri risparmi di una vita azzerati dal decreto salva-banche, con cui il Governo ha deciso di soccorrere 4 banche ormai in fallimento, Banca Etruria, Banca delle Marche, CariFerrara e CariChieti, senza prevedere forme di tutela per i cittadini coinvolti. Quello che sta accadendo è gravissimo ed è necessaria un’ampia mobilitazione” – prosegue Carmelo Finocchiaro – “la nostra associazione si sta muovendo con iniziative a livello istituzionale ed a livello di tutela legale.
Da un lato, stiamo sollecitando Governo e Parlamento affinché sia inserita nella legge di stabilità, ovvero in una norma parallela, una vera forma di tutela per i risparmiatori danneggiati dall’azzeramento del valore dei propri titoli. In questo senso, le iniziative su cui il Governo sta lavorando sono palesemente insufficienti e non è chiaro se e quando verranno emanate; servono invece forme di risarcimento diretto, i cittadini non possono essere le uniche vittime del dissesto delle banche, tenuto nascosto per troppo tempo e che non è stato verificato nè comunicato nemmeno dagli organi di controllo, Banca d’Italia e Consob in testa”.
“Dall’altro lato, è necessario che i risparmiatori coinvolti si tutelino immediatamente a livello legale contro i singoli istituti di credito di cui detengono i titoli spazzatura” – prosegue Carmelo Finocchiaro – “in questo senso abbiamo incaricato il nostro Ufficio Legale Nazionale di fornire già una prima consulenza immediata e gratuita non solo ai nostri associati, ma anche a tutti i cittadini che ne faranno richiesta”.
“Stiamo lavorando per tutelare i risparmiatori coinvolti presso tutte le sedi competenti – spiegano gli avvocati Marco Carollo e Bruno Viaggio, dell’Ufficio Legale Nazionale – in sede penale perché siano accertate le responsabilità di chi possa avere colpevolmente causato il dissesto delle 4 banche, oltre a quello di Veneto Banca, e di chi possa avere omesso i necessari controlli; ma anche in sede civile, per garantire il giusto risarcimento alle vittime di questa situazione, con azioni che stiamo valutando di avviare nei confronti dell’emittente, degli organi di controllo, ma anche nei confronti della singola agenzia o filiale delle banche, perchè ci risulta che in moltissimi casi i risparmiatori sono stati indotti a comprare i titoli senza ricevere informazioni chiare e trasparenti sulla natura stessa dell’investimento e sul suo margine di rischio”.