Sono 2 i milioni di euro che le imprese artigiane della Sardegna avranno a disposizione per svilupparsi sui mercati esteri attraverso azioni di internazionalizzazione. I fondi sono stati messi a disposizione dalla Giunta e dal Consiglio, con l’assessorato al Lavoro, nella variazione di Bilancio approvata poche settimane fa, per promuovere e accrescere l’export delle micro, piccole e medie imprese sarde, formare imprenditori e dipendenti e puntare alla conquista di nuovi spazi commerciali. Secondo i dati dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese, lo scorso anno per le piccole e medie imprese manifatturiere della Sardegna (al netto della lavorazione del greggio e degli oli minerali) si è chiuso con 475 milioni di euro di vendite all’estero con una crescita del 7% rispetto al 2021. Tra le categorie di beni che hanno trovato compratori all’estero ci sono gli alimentari con 205 milioni (+14,9% rispetto al 2020), i prodotti del comparto moda con 19 milioni (+5,2%), il legno-arredo con 24 milioni (+5,1%) e altri prodotti di altre imprese manifatturiere (occhiali, gioielli, ecc) con 14 milioni (+2,9%). “Le esportazioni dalla Sardegna”, affermano Maria Amelia Lai e Daniele Serra, rispettivamente presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, “rivestono un ruolo fondamentale nell’espansione delle opportunità economiche isolane. Ci sono tanti nuovi mercati in crescita che offrono potenziali significativi per i produttori sardi di diversi settori. È cruciale per l’Isola diversificare le sue destinazioni di esportazione, Gli scambi commerciali, infatti, aprono nuovi orizzonti per i produttori e prodotti sardi, consentendo loro di accedere a vasti mercati tuttora inesplorati con una crescente domanda di beni di qualità”. Da Confartigianato Sardegna ricordano come siano solo 633 le aziende sarde che, nel 2022, hanno piazzato i propri prodotti all’estero. Infatti, appena lo 0,6% delle attività imprenditoriali isolane ha intrapreso rapporti commerciali con l’Europa e il resto del Mondo, classificando la Sardegna al quart’ultimo posto in Italia tra le regioni esportatrici. (AGI)