Oramai la campagna elettorale è entrata nel pieno tra colpi bassi, treni, proclami e false promesse. Il presidente Nazionale di Confedercontribuenti interviene pesantemente a favore dei contribuenti italiani bacchettando il Governo Renzi.
I malcontenti dei contribuenti italiani nonostante le riforme messe in atto è alle stelle. Tra gli argomenti che stanno più a cuore: il lavoro, le banche, la pressione fiscale e la riscossione. Su tali argomenti si giocherà in campagna elettorale sulla pelle dei contribuenti italiani arrabbiati ed accecati tra fake-news, like e conti da pagare.
Tra le varie manifestazioni e azioni quella che desta scalpore in questi giorni la mozione del PD guidato da Renzi contraria alla possibile rinomina a Governatore di Banca d’Italia di Visco.
“Renzi è consapevole che la campagna elettorale si giocherà molto anche sul tema delle banche. Così apre il fronte contro Visco dimenticandosi che durante il suo mandato di Governo ha fatto 14 leggi pro banca in particolare quella più pesante che riguarda l’ accelerazione delle misure esecutive. Visco certamente è persona indifendibile – interviene Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti che da anni ne chiedevano l’allontanamento – non ha vigilato, o ha vigilato non in maniera adeguata, ma il Governo non ha mai avuto tentennamenti nel varare misure che bloccassero il potere ricattatorio degli istituti di credito che con l’applicazione sistematica di interessi, spese e commissioni, hanno tramutato tanti rapporti in usura, violando la legge. Sarebbe stato più corretto, fare autocritica oggi e assumersi anche le proprie responsabilità. Questo dimostra cosa vuol dire essere leader. Già con il suo Governo, Renzi doveva chiedere una seria verifica sui comportamenti della vigilanza Bankitalia. Anzi sarebbe stato serissimo chiedere la nazionalizzazione dell’Istituto centrale. Questa è l’amara riflessione che facciamo. Gli slogan da campagna elettorale non servono agli italiani”.
Le altre notizie che prendono banco anche la riapertura della Rottamazione delle cartelle esattoriali che da un lato dà una mano e dall’altro spinge sempre più in basso se non si ha a disposizione la necessaria liquidità economica.
“Non bastano solo 5 rate! – continua a gran voce Finocchiaro – con la crisi economica ed occupazionale oltre alle numerose imprese a credito nei confronti dello Stato non si possono usare parametri uguali. La rateizzazione va fatte sulle reali capacità di rimborso. Su queste questioni chiediamo che intervengano i politici” .
Le imprese e le famiglie italiane hanno bisogno di un chiaro segnale di ripresa e fiducia e non di altre amare sorprese a marchio Bruxelles come quella che starebbero mettendo a punto per mettere le mani sui portafogli, sempre più vuoti, degli italiani. Una patrimoniale sui suoli pare inventata da France Statégie.
Si attendono risposte concrete da tutti gli esponenti, se la volontà c’è si può cambiare anche andando controcorrente.