Con la festa dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre, si apre il periodo delle festività invernali: saranno circa due milioni gli italiani che faranno un viaggio o una vacanza per le prossime feste natalizie e di fine anno attraverso i servizi delle agenzie. Ma le richieste di prenotazione sono in calo del 4% rispetto allo scorso anno: il mercato del turismo globale in forte ripresa ha comportato l’aumento delle tariffe in tutto il mondo, ma gli alti costi dei servizi turistici pesano in particolar modo sul mercato domestico, con i viaggiatori italiani che hanno meno capacità di spesa. Uno scenario che però non dovrebbe compromettere i risultati dell’anno: il fatturato delle imprese del turismo organizzato si avvia verso una crescita nel 2024 del +5%, grazie soprattutto alle buone prestazioni registrate a inizio 2024. È questa la sintesi che emerge dall’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, per Assoviaggi Confesercenti, su un campione di 648 agenzie di viaggio.
– LE VENDITE
I dati della ricerca confermano il cambiamento delle abitudini di viaggio degli italiani, mentre si assesta un trend ormai consolidato per il turismo organizzato: l’aumento dei costi dei servizi turistici frena la domanda nel periodo delle festività e sposta le vacanze lontano dai periodi di alta stagione. Le agenzie di viaggio segnalano, infatti, una flessione dei volumi di vendita per le prossime festività del -3,4% per le prenotazioni dei viaggi all’estero, mentre la contrazione si fa più marcata per le prenotazioni delle destinazioni italiane: -5,2%. Ma se la domanda di viaggi per l’ultimo periodo dell’anno frena, questo non avviene in maniera uniforme per le diverse macroaree geografiche: per quanto riguarda la richiesta di prenotazioni, si registrano andamenti meno positivi nelle regioni del Nord Ovest, rispetto alle regioni del Nord Est e del Centro che evidenziano, invece, risultati migliori. – LE TIPOLOGIE DI VIAGGIO
Anche per quanto riguarda le tipologie di viaggio, l’andamento delle richieste è disomogeneo: alcune agenzie evidenziano infatti un aumento delle prenotazioni per alcune tipologie di prodotto, in particolare viaggi su misura, di gruppo accompagnati da esperti, viaggi verso i mari caldi e i paesi del Mediterraneo e viaggi avventura insieme a crociere. Una certa preoccupazione emerge, invece, per quelle agenzie che hanno registrato una diminuzione delle richieste per le capitali europee, le città d’arte italiane, i viaggi intercontinentali, la montagna e i pacchetti termale/wellness. In questo contesto, infatti, proprio gli aumenti delle tariffe, voli e strutture su tutti, nei periodi di alta stagione hanno frenato un ampio segmento di domanda. Infine, emerge un nuovo orientamento nelle richieste dei viaggiatori: sia le fasce medio-basse – tra cui le famiglie – sempre alla ricerca di prodotti a prezzi accessibili, sia la fascia con una capacità di spesa più elevata, evidenziano un maggior interesse per le mete del lungo raggio e le esperienze uniche e personalizzate.
– LE DESTINAZIONI IN ITALIA E ALL’ESTERO
Per chi ha scelto di rimanere nel Belpaese, tra le regioni di maggior interesse svetta il Trentino-Alto Adige, seguito da Toscana, Campania, Lazio, Sicilia e Veneto. Per chi si concederà una vacanza all’estero, tra le destinazioni più richieste del “breve raggio” troviamo Spagna, Francia, Marocco (in forte aumento), Regno Unito e Austria. Tra le mete del “medio raggio” le scelte si sono concentrate su Egitto (in aumento), Finlandia, Norvegia, Islanda e Svezia, tutte invece in calo rispetto al 2023. Per il “lungo raggio” spiccano Caraibi, Usa, Thailandia, Giappone, Vietnam, tutte destinazioni in aumento sul 2023. Non sono mancate richieste per Madagascar, Argentina, Seychelles, Sudafrica e Australia, così come per Maldive, Kenya, Zanzibar, Tanzania, Messico, Mauritius.
“Il turismo organizzato tiene, con un fatturato in crescita del 5% nel 2024, grazie a servizi professionali e consulenza in grado di garantire qualità e sicurezza ai viaggiatori”, commenta Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi Confesercenti. E spiega: “Un bilancio positivo, che però è la sintesi di andamenti differenziati: nella prima parte dell’anno si sono registrate performance molto positive, mentre negli ultimi sei mesi c’è stato un significativo rallentamento della domanda. A pesare, certamente, c’è l’aumento delle tariffe dei fornitori di servizi, dai viaggi alla ricettività – continua nella riflessione – una tendenza all’aumento che riscontriamo in tutte le destinazioni, non solo in Italia. Purtroppo, però, questo allineamento verso l’alto dei prezzi pesa sui viaggiatori italiani, che hanno meno capacità di spesa di altri, tanto che la classe media viaggia sempre meno”. Conclude il presidente di Assoviaggi Confesercenti: “È fondamentale, dunque, monitorare e intervenire per evitare ulteriori aumenti dei costi sui servizi turistici che potrebbero avere importanti ripercussioni sul futuro delle imprese del settore”. (AGI)